martedì 23 dicembre 2014

Video – L’esercito mostra i segreti della Terra dei Fuochi

esercitoterrafuoch
Nella Terra dei Fuochi, 200 km quadrati tra le province di Napoli e Caserta, le telecamere dell’ANSA sono uscite in un pattugliamento con l’esercito che, nell’ambito dell’operazione ‘Strade Sicure’ ha ricevuto un rinforzo di cento uomini e mezzi per controllare ventiquattro ore su ventiquattro, un territorio in cui si alternano piccoli comuni, discariche, campi rom, stradoni deserti, viadotti, campi dove spesso vengono appiccati roghi. Quasi un territorio di guerra, per questo l’esercito qui non stona e per questo motivo le 24 pattuglie, composte da tre militari ognuna che girano in 4 turni continuativamente, attirano lo sguardo dei cittadini.
“Destiamo curiosità”, racconta il caporalmaggiore Federica Capasso. I cento uomini e donne destinati all’operazione sono quasi tutti campani, si tratta di una squadra che era già tecnicamente pronta quando è arrivata la richiesta delle Procure di Napoli e Caserta. Un valore aggiunto per districarsi tra le zone di periferie dove non si può chiedere troppo alla segnaletica stradale. I militari, Ipad alla mano, hanno una mappa precisa da seguire fitta di indicatori, sono i luoghi segnalati dal 2009 al 2013 da tutte le forze dell’ordine che hanno segnato dove si trovano discariche abusive, dove sono avvenuti e avvengono gli sversamenti di materiali inquinanti nel terreno, dove ci sono stati dei roghi. Ogni giorno, i militari dell’esercito ne aggiungono qualcuno: 45 in 5 giorni – spiega il capitano Raffaele Califano ma l’azione non si ferma alla mappatura. L’esercito fa rilievi nelle discariche, controlla le macchine sospette, interviene in flagranza di reato, quando riceve segnalazioni.

“Dopo aver fermato le persone e identificatole – dice il colonnello Vincenzo Lauro – l’esercito si mette subito in collegamento con il comando della forza di polizia che ha responsabilità sul territorio, per consegnarlo e procedere all’arresto”. Nelle discariche si va con la maschera a gas e ci si ritorna una seconda volta, poche ore dopo. Spesso accade che il primo passaggio venga osservato da chi pensa poi di poter agire indisturbato una volta che i mezzi verdi si sono allontanati. I militari sanno che si trovano ad attraversare zone continuamente monitorate dalla criminalità e sanno di essere controllati.
“La situazione è complessa – aggiunge il colonnello Nicola Gorgoglione – nonostante questo stiamo registrando i primi risultati positivi: una donna è stata colta in flagranza di reato mentre sversava rifiuti ed è stata arrestate, due roghi vicino ad abitazioni private sono stati spenti e sono stati fermati due cittadini orientali che stavano sversando rifiuti della produzione tessile e successivamente arrestati”.
I cittadini si fidano dei militari. Fanno segnalazioni oppure anche animatamente, raccontano le loro condizioni di vita e spesso descrivono lo scoramento e la rassegnazione. Combattere questi sentimenti è un altro dei compiti nell’agenda dei cento uomini e donne dell’esercito.
Fonte: ANSA

Tratto da: ecoreport.tv


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