lunedì 29 dicembre 2014

Putin firma nuova dottrina militare: nomina NATO e USA come minacce principali

Il sottomarino a propulsione nucleare Yury Dolgoruky (RIA Novosti / Pavel Kononov).
La Russia ha adottato una versione aggiornata della sua dottrina militare, che riflette l’emergere di nuove minacce contro la sua sicurezza nazionale. Sono elencati tra di esse il riarmo militare della NATO e la strategia dell’American Prompt Global Strike (trad.: “Attacco Fulmineo Globale Americano”, lo sviluppo di un sistema inteso ad assicurare un attacco di precisione con armi convenzionali ovunque nel mondo entro un’ora, NdT).
La nuova dottrina è stata approvata venerdì 26 dicembre dal presidente Vladimir Putin. Il suo nucleo rimane invariato rispetto alla versione precedente. Le forze armate russe rimangono uno strumento di difesa che il paese si impegna a utilizzare solo come estrema risorsa.
Rimangono invariati anche i principi sull’uso delle armi nucleari ai quali aderisce la Russia. Il loro obiettivo primario è quello di scoraggiare i potenziali nemici dall’attaccare la Russia, ma sarebbero utilizzate per proteggersi da un attacco militare – sia nucleare che convenzionale – qualora questo minacciasse la sua esistenza.
Le nuove sezioni della dottrina delineano la minaccia vista dalla Russia nell’espansione militare e riarmo della NATO e nel fatto che l’alleanza sta assumendo «funzioni globali realizzate in violazione del diritto internazionale.»
La dottrina elenca tra le principali minacce militari straniere «la creazione e il dispiegamento di sistemi missilistici antibalistici strategici globali che minano la stabilità globale e l’equilibrio dei rapporti di forza nelle capacità missilistiche nucleari, la messa in opera del concetto di‘prompt strike’ (‘attacco fulmineo‘, NdT), l’intenzione di dispiegare armi nello spazio e lo schieramento di armi strategiche convenzionali di precisione».
Un altro punto nuovo nella dottrina consiste nel fatto che uno degli obiettivi dei militari russi è quello di proteggere gli interessi nazionali nella regione artica.
Il documento sottolinea inoltre la minaccia di destabilizzazione dei paesi confinanti con la Russia o dei suoi alleati e lo schieramento di soldati stranieri in tali nazioni come una minaccia alla sicurezza nazionale.
Sul fronte interno, la Russia affronta minacce di «azioni volte a un cambiamento violento dell’ordine costituzionale russo, la destabilizzazione del contesto politico e sociale, la disorganizzazione del funzionamento degli organi governativi, delle strutture civili e militari cruciali, nonché dell’infrastruttura informativa della Russia», afferma la dottrina.
Mosca mira alla cooperazione internazionale con i paesi che condividono il suo sforzo per aumentare la sicurezza, in particolare i membri del BRICS, l’OSCE, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai e altri, considerati come la chiave per prevenire i conflitti militari, dichiara la dottrina.
Tra le minacce tradizionali che la Russia deve affrontare fra quelle menzionate nella dottrina si includono l’estremismo e il terrorismo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa e della tecnologia dei razzi e le azioni dei servizi segreti stranieri.
Il documento rileva che le minacce moderne tendono sempre più a spostarsi da una natura militare a una informazionale, e afferma che la probabilità da parte di chiunque di poter lanciare una guerra vera e propria contro la Russia è in diminuzione.


Fonte: rt.com
Traduzione a cura di Matzu Yagi
Tratto da Megachip



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